LA BNS DOVREBBE ATTENERSI ALLA SUA POLITICA, AFFERMA L'OCSE

BNS mantiene la politica

    L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha pubblicato un rapporto economico biennale sull'economia e la politica monetaria svizzere. Elogia la politica monetaria espansiva della Banca nazionale svizzera (BNS), che secondo l'organizzazione "ha fornito condizioni di finanziamento favorevoli e ha contribuito a un'ampia offerta di credito e liquidità all'economia". La BNS è stata di grande aiuto a banche e imprese durante la pandemia di COVID-19 con un programma di garanzia dei prestiti. Ha anche impedito al franco svizzero di sopravvalutarsi, il che potrebbe danneggiare l'economia orientata all'esportazione. Anche le politiche della BNS, basate su massicci interventi di mercato e tassi d'interesse ai minimi storici, hanno evitato la deflazione. Secondo l'OCSE, tutto ciò significava che le aziende svizzere si trovavano raramente di fronte a ritardi nei pagamenti da parte dei clienti o a crediti inesigibili. L'organizzazione sostiene che, con l'inflazione ancora moderata, la BNS non ha saggiamente cambiato la sua politica e dovrebbe mantenerla per il prossimo futuro. "La politica monetaria dovrebbe quindi rimanere accomodante fino a quando l'economia nazionale non sarà su un percorso di ripresa sostenibile", secondo l'OCSE.

Sollecitazione del governo

    L'OCSE ha anche invitato il governo federale svizzero a mantenere per il momento la sua politica fiscale favorevole. Una stretta fiscale prematura potrebbe minare la capacità del Paese di riprendersi e aumentare il rischio di perdita di posti di lavoro o fallimenti inutili. Allo stato attuale, la posizione fiscale del Paese rimane "molto forte" nonostante la forte spesa del governo per i fondi di emergenza a causa del COVID-19. Secondo l'OCSE, il sistema finanziario svizzero beneficia di riserve di liquidità e di capitale sufficiente. Nel 2020 e nel 2021, la spesa di emergenza ha rappresentato il 2,4% del PIL. Il debito pubblico lordo era del 44% del PIL nel 2020 e il debito netto è negativo, mostra il rapporto dell'OCSE. I tassi di interesse sui nuovi prestiti sono ancora a livelli storicamente bassi.

Economia resiliente

    Nel suo rapporto, l'OCSE elogia anche la resilienza dell'economia svizzera, che ha superato la pandemia di COVID-19 relativamente indenne. Certo, alcuni settori sono stati colpiti più duramente di altri durante la pandemia, ma in generale l'economia è più avanti di altri paesi sulla strada della ripresa ai livelli pre-crisi. "L'ambiente macroeconomico stabile, un'economia altamente qualificata con industrie e aziende competitive a livello globale e mercati dei prodotti e del lavoro ben funzionanti sono tutti fattori che contribuiscono a questa resilienza", ha affermato l'OCSE nel suo rapporto. Anche l'assistenza sanitaria in Svizzera si sta rivelando "altamente efficace". Nella prima metà del 2021, la produzione economica svizzera è tornata ai livelli pre-pandemia dopo essere scesa del 2,5% nel 2020. L'OCSE prevede una crescita economica del 3% per l'intero anno e dell'1,8% per il 2023.

Mercato del lavoro

    L'OCSE ha anche commentato il mercato del lavoro svizzero, che è fortemente dipendente dai frontalieri e dai lavoratori stranieri. Secondo l'OCSE, "l'aumento della disoccupazione è rimasto contenuto grazie al sostegno statale, in particolare all'estensione dell'indennità di lavoro ridotto". Tuttavia, ha aggiunto che: "I lavoratori di alcuni settori sono in gran numero a rischio di disoccupazione in caso di ritiro anticipato del sostegno".