I verbali della BNS segnalano un tasso di riferimento stabile allo 0%; inflazione entro l'obiettivo, rischi tariffari sotto controllo
October 23, 202523 ottobre - I primi verbali di politica monetaria pubblicati dalla Banca Nazionale Svizzera indicano che il Consiglio direttivo non ha ritenuto necessario un ulteriore taglio dei tassi nella riunione del 25 settembre, giudicando che l’allentamento precedente stia ancora producendo effetti sull’economia. L’istituto prevede inoltre che l’inflazione resterà all’interno della fascia obiettivo compresa tra lo 0% e il 2%. Il resoconto evidenzia anche un potenziale nuovo canale di rischio nel caso in cui i dazi statunitensi venissero estesi ai prodotti farmaceutici. Finora, tuttavia, le ricadute sull’economia e sulla banca stessa sono state contenute e si sono manifestate in misura più ampia rispetto al semplice impatto diretto sugli esportatori.
Leggi di piùSalari svizzeri in aumento del 2,3% nel 2025, con conseguente aumento dei redditi reali; analisi del cambio EUR/CHF
October 17, 2025L’Ufficio federale di statistica (UST) prevede per il 2025 un aumento medio dei salari nominali del 2,3%, sulla base dei dati cumulativi sulle retribuzioni. Si tratta di un segnale di solida ripresa dopo gli incrementi più contenuti osservati nel 2024.
I redditi reali sono destinati a migliorare. Le precedenti indagini economiche stimavano l’inflazione per il 2025 in un intervallo compreso tra 0,1% e 0,3%, mentre l’ultima previsione condizionata della Banca nazionale svizzera (BNS) indica un valore attorno allo 0,7%. Anche in questo scenario, la crescita dei salari nominali implica un aumento reale dei redditi per la maggior parte dei lavoratori.
L’UST ha confermato che nel 2024 i salari nominali sono cresciuti dell’1,8%, pertanto la stima per il 2025 rappresenta un progresso più marcato. Tuttavia, alcune imprese mostrano segnali di maggiore cautela per l’anno successivo: secondo l’indagine condotta dal KOF nel luglio 2025, le aspettative del settore privato indicano un incremento dei salari nominali intorno all’1,3% per i prossimi dodici mesi. Questo suggerisce che la dinamica salariale potrebbe rallentare nel 2026.
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Il dollaro scende mentre le tensioni commerciali persistono e la Fed segnala tagli dei tassi
October 17, 2025Giovedì, il dollaro statunitense è scivolato per la terza seduta consecutiva, indebolendosi rispetto alle principali valute, tra cui l’euro e il franco svizzero, mentre gli investitori reagivano all’escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e ai commenti di tono accomodante dei funzionari della Federal Reserve.
La Cina ha accusato Washington di aver alimentato il panico in merito alle restrizioni sull’esportazione di terre rare, respingendo le richieste della Casa Bianca di allentarle. I mercati hanno interpretato ciò come un segnale di crescente tensione tra le due maggiori economie mondiali.
Leggi di piùFranco svizzero sotto i riflettori: riunione della BNS, scommesse sui tagli della Fed e indici PMI dell'Eurozona
September 19, 2025Il franco svizzero si stabilizza con l’indebolimento del dollaro legato ai nuovi tagli della Fed
Il dollaro statunitense è tornato su posizioni difensive, mentre gli operatori aumentano le scommesse su ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve, lasciando il franco svizzero stabile contro il biglietto verde e pressoché invariato rispetto all’euro. Con un fitto calendario di dati in arrivo dagli Stati Uniti — edilizia residenziale, ordini di beni durevoli, fiducia dei consumatori e l’indicatore PCE, misura d’inflazione di riferimento per la Fed — eventuali sorprese al ribasso potrebbero prolungare la debolezza del dollaro e spingere ulteriormente in calo il cambio USD/CHF. Al contempo, la resilienza dell’EUR/USD contribuisce a mantenere l’EUR/CHF ancorato ai recenti intervalli di negoziazione.
Leggi di piùIl dollaro scivola sulle scommesse sui tagli della Fed, mentre il franco svizzero si rafforza contro euro e dollaro statunitense
August 28, 2025Il CHF si rafforza mentre il dollaro arranca
28 AGO - Il dollaro statunitense ha vacillato giovedì, con gli operatori che hanno accentuato le scommesse su un taglio dei tassi della Federal Reserve il mese prossimo, spingendo il franco svizzero leggermente al rialzo sia rispetto al biglietto verde che all'euro. Verso metà sessione, l'USD/CHF si è avvicinato a 0,8015 e l'EUR/USD si è attestato intorno a 1,1640, lasciando l'EUR/CHF sostanzialmente stabile ma con un bias debole, un assetto che continua a favorire il franco rifugio quando l'incertezza politica aumenta.
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